Nel silenzio di una primavera appena sbocciata,
tra petali e conchiglie,
lei gli toccava la mano come cenere al vento.
Lo sciabordio delle onde,
sottile,
sfiorava la sabbia stropicciata sotto di loro.
Un mazzo di fiori appena regalato,
giunchiglie,
si riflettevano alla luce di un sole che andava spegnendosi.
Lui la guardava,
assorto,
e piangeva lacrime colorate dal cielo.
Un bacio poi,
colpevole d'innocenza,
si schiuse fra le labbra.
E il treno passò dietro di loro,
a scandire la dinamica del tempo,
troppo veloce per potergli stare dietro.
"Ci rivedremo.."
Ma nel silenzio assorta,
lo guardò partire,
voltandosi di spalle al destino.
sabato 29 marzo 2008
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